Jedi Simon
Nella fede dell'amore agisci in verità.
UN GIORNO ANAN SI RECO' DAL SUO MAESTRO PER ESPORGLI UN PROBLEMA.
IL SUO VOLTO MOSTRAVA CHIARAMENTE QUANTO GRAVASSE SU DI LEI IL PESO
DI CIO' CHE SENTIVA. LE COLONNE DEL PENSIERO, PROPRIO IN MEZZO
ALLA SUA FRONTE, ERANO COSI' ACCENTUATE CHE UN RAGGIO DI LUCE,
NON LE AVREBBE ATTRAVERSATE. IL MAESTRO NON EBBE BISOGNO DI UDIRE
LE SUE PAROLE CHE SUBITO LE ESPOSE LA NATURA DEL SUO PROBLEMA.
DISSE : " A COSA SERVE PREOCCUPARSI, QUANDO CI SI RENDE CONTO CHE
SIAMO NOI STESSI LA NOSTRA PIU' GRANDE PREOCCUPAZIONE ?"
ANAN, CHE PER UN ATTIMO SI ERA LASCIATA TRASPORTARE DALLE PAROLE
DEL MAESTRO, AGGROTTO' NUOVAMENTE LA FRONTE E DISTOLGLIENDO LO SGUARDO
DAL SUO VOLTO, PER POI POSARLO IN TERRA, SI CHIUSE, EVITANDO
DI RISPONDERGLI. IL MAESTRO ALLORA LE DISSE, GUARDA PURE I TUOI PIEDI,
MA DIMMI, " DOVE POGGIANO ?" A QUESTA BANALE DOMANDA ANAN SUBITO RISPOSE,
" SULLA SABBIA ", E IL MAESTRO CONTINUO' : " E DOVE E' CHE POGGI TU ? "
ANAN RISPOSE, " SUI MIEI PIEDI ", MA IL MAESTRO LA FERMO' PRIMA CHE
TERMINASSE LA FRASE, E GRIDO' : " SULLA TESTA !". POI LE SORRISE
E LE CHIESE DI AVVICINARSI A LUI. CON L'INDICE DELLA MANO DESTRA,
LE DIEDE OTTO PICCOLI TOCCHI IN MEZZO AGLI OCCHI E CON LA SINISTRA,
UNA CAREZZA SULLA GUANCIA. LA FRONTE DI ANAN RITORNO' LISCIA,
E LE SUE LABBRA SI TESERO IN UN LEGGERO SORRISO.
LE COLONNE DI ANAN CESSARONO DI SOSTENERE L'INUTILE PESO, E SVANIRONO.
L'UNICA COSA DELLA QUALE ANAN FU CERTA, ERA CHE UNO STRANO BAGLIORE
VIOLETTO ERA SCATURITO DAL DITO DEL MAESTRO, E CHE UN MARE DI VERDE
L'AVEVA INVESTITA, MENTRE LA MANO PROFUMATA LA ACCAREZZAVA.
IL SUO CUORE SI APRI', E LA CONFUSIONE LA LASCIO'. DA QUEL GIORNO
FU IN GRADO DI VEDERE IL COLORE DI TUTTE LE COSE. LE OMBRE DEI PENSIERI,
I BAGLIORI DELLE IDEE, LO SFAVILLARE DELLE EMOZIONI, E LA SUA FELICITA'
FU L'ARCOBALENO.
Jedi Simon