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   Se sei interessato a migliorare la tua dizione, postura, presenza scenica, improvvisazione ecc... o approfondire
   lo studio delle arti sceniche teatrali e cinematografiche, contattaci pure liberamente. Se cerchi materiale educativo
   copioni, sceneggiature, libri, articoli riguardanti il cinema od il teatro, prova a chiedere. In cambio, ti chiediamo solamente di offrire
   la tua disponibilità a girare qualche scena, un passaggio, una battuta, o a partecipare ad un corto quando se ne presenterà l'occasione.
   Questa è una proposta non lavorativa, ma di amichevole sostegno culturale, a fini creativi e non a scopo di lucro in alcun caso. 
   ( Ora trasformiamo quel che scrivo in un piccolo monologo da recitare ad alta voce in teatro.... )

   L'arte, allo stato puro, e non infangata dal danaro che la opprime, è poesia. Il coraggio di essere richiede fede,
   mentre quello di apparire e confarsi alle aspettative dell'antagonista, nella grande macchina dell'illusione, non stipula che contratti esclusivi e vincolanti.
 
   Le scuole costano troppo. E' tempo di tornare ad essere. L'apparenza inganna come il nepotismo distrugge l'arte, e la corruzione distrugge ogni processo creativo
   infangando le intenzioni che lo muovono. Liberamente proponiamo la modalità dello scambio etico e morale, amichevole e mutuale di aiuto personale,
   qualificato e professionale, come soluzione alla crisi dei disvalori moderni, sicuri che senza il danaro, resteranno a svolgere questa arte solo coloro i quali
   ci credono sinceramente e lo fanno di cuore: i meritevoli. I mercenari, d'altro canto si allontaneranno presto da tale evenienza, e si recheranno altrove a svolgere
    il loro compito, il loro calcolo e il loro servizio.  Basta cosi poco per tornare all'essenza e al sincero valore delle cose, non commisurate a falsità introiettate,
    ma a quanto veramente siamo.
  
   Quel che dico, è affermazione fondata, e se la libertà di poter dire, essere e creare, è appannaggio di pochi, e gli aiuti, dei quali solo essi beneficiano,
   non va ad altri che a loro, è cosa risaputa che se non ci si piega o si appartiene a questa o quella congregazione, non s'avrà alcun aiuto, e d'ostacolo
   saranno tutte le contrapposizioni e le disergie create ad uopo per ridurre a mera fantasia quegli slanci creativi e quei sogni.
   Già da tempo, pensiero allineato, e strutture, sorrette da gerarchie permanenti stabilite nel quadro dei media globali, occupano
   agiate tutti  gli spazi possibili, consentiti e adibiti a parola, esempio e propagazione.  Non resta allora che la pura forma del teatro,
   a ricordarci che è il mondo ad esistere e che i soli attori meritevoli e degni, sono coloro che lo fanno bello e intelligente.
   Liberi dal burattinaio e dai fili, costoro si fanno in misura del loro essere ed agire, sorriso del mondo e apertura della mente.
   Ove vadano i danari che assorbe l'industria dello spettacolo lo sappiamo. I soliti nomi vengono finalmente pubblicati in rete.
   Si colleghino i nomi, agli enti e alle società, e si avrà un quadro dettagliato dell'interazione gestisce la cosa.
   Associazioni ed industria beneficiano massimamente degli aiuti degli enti preposti, privati e statali, comunali, provinciali, regionali e nazionali,
   come pure europei, prioritariamente, costantemente e indipendentemente dalla qualità di quello che fanno.
   Esse sono parte integrante di quel meccanismo che gestisce e si spartisce le risorse, amichevolmente, fraternamente, come pure politicamente,
   in modo gerarchico e prestabilito, quasi che il palinsesto e il copione venissero scritti a monte, prima delle stesse sovvenzioni già spartite.

   In merito alla pochezza di quanto li muove tutti o quasi, allora si può solo addurre che visti i contenuti di quanto propinato, non c'è da sorprendersi se tale status quo, non sia che reiterazione,
   propaganda, occupazione di spazi eterico digitale e tempo in favore di idee ed esempi utilizzati per plagiare e non per insegnare od aprire la mente, pubblicizzare, infondere il terrore e dare
   cattivo esempio. Guardie e ladri e nascondino, sono il gioco del telegiornale. Acchiapparella, e indovina indovinello quello dei quiz a risposte preordinate e stabilite. A scacchi giocano quelli
   dei gialli, e alla guerra quelli che amano infondere il terrore e la paura. I ciarlatani che vivono di problemi inesistenti e litigano in continuazione, offrono al mondo la loro misera condizione,
   mentre gli oppositori si beano di quello che chiamano sport e competizione, e di fazione e contrapposizione si fa tutta la loro vita, dopo essere stati plagiati, di modo che all'occorrenza,
   possano partecipare alla pugna, del dividi et impera sovrano, che fonda proprio su quel solo fondamento, tutto l'impero dell'illusione che governa. Attore è colui che muove, quelli che vedo
   in giro son figuranti vanitosi che hanno perso la strada, presa quella di un altro, e lasciata indietro la loro arte, dignità e maestria, del dire, fare, muovere ed insegnare, tacere, far capire, dire
   fra le righe, emozionare, risvegliare e consigliare, quei pigri esseri che fanno pure fatica a pigiar il pulsante del telecomando per spegnere la mente creativa, e che assisi ai piedi della bestia,
   lasciano che il creato se la cavi da se, e subiscono la canzone del dolce nulla che addormenta i nescienti. Azione, diceva quello urlando a tutta voce, mentre nulla,
   proprio nulla cambiava.                   
  

   Auspico a Voi tempi migliori e uomini di spirito, che sappiano darvi il buon esempio, degni del nome di questa arte e della vostra attenzione. Questi, non vivono che di disattenzione, e ne creano
   per condurvi all'oblio. Sappiate essere quel che siete e non fatevi riempire la mente di quella follia che vorrebbero oggi far passare per arte, ma è solo psichiatria e dissenso, prevaricazione e
   sopruso. Morto, morto, morto, grida il bambino con la pistoletta, e uccide ogni fantasia correndo qua e la per la via. Fatevi pace e tutto questo vi verrà presto a noia. Spengete. Uscite e vivete.
   Questo è il consiglio che vi do.

   Jedi